L'assedio di Sarajevo, dal 1992 al 1996, ad opera dell'esercito serbo-bosniaco, durante la guerra in Bosnia Erzegovina costituisce una delle pagine più terribili della recente storia europea e uno dei più vergognosi esempi dell'incapacità da parte non solo dell'Europa, ma del mondo intero di porre fine a una vera e propria strage che ha visto migliaia di morti, feriti ed evacuati.
Ma forse più che di incapacità bisognerebbe parlare di preciso interesse da parte delle grandi potenze nel vedere dissolta la Jugoslavia che, prima della guerra, contava il quarto esercito europeo. E forse bisognerebbe parlare anche di precisa volontà, da parte degli Stati Uniti e dei suoi vassalli, di lasciar perpetrare i massacri senza intervenire (o addirittura agevolandoli, come successe a Srebrenica ad opera delle truppe ONU olandesi) per arrivare a quell'obbrobrio degli accordi di Dayton che hanno spaccato la Bosnia Erzegovina in due entità in costante conflitto fra loro (la Federazione di Bosnia Erzegovina e la Repubblica serba), al fine di lasciare nei Balcani un focolaio di instabilità permanente, da sfruttare alla prima occasione utile.
Di seguito alcune testimonianze raccolte durante la mia permanenza a Sarajevo, nel luglio 2013.
I cimiteri di Sarajevo
Incurante delle gambe che implorano pietà ad ogni singolo passo, decido di scenere da Koševo, percorrere la Maršala Tita e tutta la Baščaršija per poi inerpicarmi su per Kovaći… Lo scopo della camminata è arrivare alla "Kasarma" (caserma) di Jajce, costruita dagli austriaci nel 1914 e poi utilizzata anche dall'esercito della ex Jugoslavija... (Continua a leggere) |
Butmir - Tunel Spasa
Afferro al volo la troika (non quella di Madame Merkel & co, ma il tram numero 3), che dalla Baščaršija porta a Ilidža, un quartiere periferico di Sarajevo. Lungo lo stradone che conduce a Butmir solo una signora, che porta con sè due borse della spesa. Cammina piano, con la lentezza dei vecchi, con sofferenza. Le chiedo se vuole un aiuto e lei accetta volentieri. Guardandomi intorno mi accorgo che, a differenza del centro, le case portano ancora i segni evidenti della guerra... (Continua a leggere) |
Il mercato di Markale
"Chi ha fatto cosa e perché", questa è la domanda che mi sono posta in questi giorni. Sono venuta qui con la mia "verità", memore dei servizi televisivi e degli articoli di giornale che, tra il '92 e il '96 hanno documentato la guerra in Bosnia, oltre che dei libri che sono stati scritti su questa tragica vicenda. Ma adesso, parlando con le persone, mi rendo conto che di "verità" (o di miti?) ce ne sono molte... (Continua a leggere) |
Jagomir
...dopo quaranta minuti di camminata in salita arrivo a Jagomir, la clinica psichiatrica di Sarajevo che, adagiata sulla collina e immersa nel verde, assomiglia, in scala ridotta, all'ex manicomio di San Giovanni, a Trieste (una scritta sul tetto di un edificio in rovina riporta l'anno 1916)... (Continua a leggere) |
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